Trigemino e alimentazione coerente con prevenzione o terapia
Nel trigemino è utile una alimentazione coerente cpn prevenzione o terapia per evitare i comportamenti alimentari che favoriscono le infiammazioni e per aumentare i cibi a PRAL negativo. La nevralgia del trigemino è un intenso dolore al volto che coinvolge anche occhi, labbra, naso, cuoio capelluto, fronte, denti e mucose orali. Il dolore del trigemino è violento e procede per impulsi improvvisi. Si manifesta nell’area di distribuzione di un nervo sensitivo, ma al contrario di quanto accade nella neurite, spesso senza evidenti alterazioni morfologiche del nervo stesso. La nevralgia del trigemino è considerata da molti tra le condizioni più dolorose che può patire un essere umano.
Il trigemino è un nervo cranico, responsabile della sensibilità e del dolore a livello del volto. Il trigemino è implicato anche nella funzione motoria della masticazione, ma non nell’espressione del volto. Le cause della nevralgia del trigemino non sono perfettamente indagate ed esistono svariate teorie per spiegare questa sindrome dolorosa: il danneggiamento della guaina mielinica del nervo, la compressione del nervo causata da altre strutture anatomiche, neoplasie, traumi, stress emozionale, intossicazioni e danni neurologici. Quando non si riesce a identificare una causa, la nevralgia del trigemino è chiamata idiopatica. Gli episodi di dolore al trigemino si verificano in modo imprevedibile, scatenati da attività comuni e colpiscono generalmente un lato del volto. Durante l’attacco si percepiscono i fastidi come fossero scosse elettriche acute e urticanti della durata di alcuni secondi che però possono ripetersi fino a sfinire il paziente. I trigger points della nevralgia del trigemino sono zonidi cutanei la cui sollecitazione anche lieve, determina la salva d’intenso dolore. Raramente la nevralgia del trigemino può essere bilaterale e benché la nevralgia del trigemino non sia una malattia pericolosa, l’intensità della sofferenza patita può essere invalidante la normale vita di relazione e lavorativa. Il dolore del trigemino è una combinazione di sensazioni soggettive diverse ma sempre di tipo scioccante alle quali è difficili opporre adattamento.
Una causa presunta della nevralgia del trigemino è la pressione esercitata da un vaso sanguigno sul nervo nel punto in cui questo esce dal tronco encefalico. Questa pressione probabilmente causa il danneggiamento della guaina mielinica, la fascia protettiva che circonda il nervo. La nevralgia del trigemino può essere legata al normale processo d’invecchiamento, quando i vasi sanguigni tendono ad allungarsi e possono allentarsi e pulsare contro un nervo. I sintomi compaiono anche nei malati di sclerosi multipla, una malattia che consiste nel deterioramento della mielina nel sistema nervoso centrale, oppure a volte sono causati da un danno della guaina mielinica causato dalla pressione esercitata da un tumore. Questo deterioramento altera la normale funzione e fa sì che il nervo mandi segnali dolorosi al cervello.
I fattori di rischio che predispongono o slatentizzano la nevralgia del trigemino sono:
- pregressi traumi sul volto
- interventi sul volto
- sesso femminile
- età sopra i cinquanta anni
- infiammazioni croniche
- stress emozionale
- stress fisico
- abuso di tossici o farmaci
- malattie neurologiche
- neoplasie
Non esiste un esame specifico in grado di diagnosticare la nevralgia del trigemino: la diagnosi di solito si basa sulla storia medica del paziente e la descrizione dei sintomi, su un esame clinico e su una visita neurologica accurata. Esistono infatti altri disturbi in grado di provocare dolori simili al volto, come la nevralgia posterpetica o altre sindromi come la cefalea a grappolo. La maggior parte dei pazienti che soffrono di nevralgia del trigemino è sottoposta a una risonanza magnetica, per escludere dalle possibili cause del dolore un tumore o la sclerosi multipla. La cura convenzionale della nevralgia del trigemino è farmacologica o chirurgica per i casi più impegnativi. I farmaci utilizzati sono di natura sintomatica ovvero potenti analgesici anticonvulsivanti. Talvolta la malattia del trigemino dura nel tempo più della capacità di sopportare la terapia farmacologica del dolore. In altri casi la terapia farmacologica non ottiene risultati bastevoli fin dal suo esordio. In queste circostanze si considerano trattamenti chirurgici di decompressione o di rizotomia trigeminale.
La alimentazione non è una terapia del dolore ma può essere applicata per ridurre l’infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica dei pazienti con dolore. Nel trattamento della nevralgia del trigemino la alimentazione limita l’infiammazione cronica con strategie alimentari atte ad abbassarla progressivamente. In tale contesto è utile inoltre contrastare l’acidosi associata sia al dolore , sia alla somministrazione di analgesici e anticonvulsivanti. La alimentazione routinaria del paziente interferisce in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Dolore e alimentazione inadeguata comportano, infatti, una disregolazione anche del ritmo circadiano dei glucocorticoidi denominata anche “flat cortisol rhythm”. Il cortisolo dovrebbe esprimere la sua acrofase circadiana intorno alle nove del mattino e la sua batifase circadiana a mezzanotte. Alla presenza di stress sia endogeno, sia esogeno e a ritmi alimentari non coerenti, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Questa è caratterizzata anche da perdita d’equilibrio tra gli ormoni CRH, ACTH e cortisolo. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano tra oltre altre infauste conseguenze un’interferenza con l’equilibrio ormonale e l’alterazione dell’equilibrio acido-base. Una delle caratteristiche fondamentali della alimentazione è metodo d’indagine tramite l’analisi della composizione corporea. Un’alimentazione corretta in alimentazione secondo le retroazioni ormonali, oltre a comportare un efficiente processo digestivo, determina un equilibrio acido-base favorevole al contenimento della risposta al dolore. Un bilanciamento maggiormente alcalino comporta infatti vagotono e una soglia del dolore più elevata. Tale condizione corrisponde per il paziente affetto da nevralgia del trigemino ad una disponibilità a slatentizzare dolore più favorevole. Il paziente alimentato in alimentazione con una sequenza nutrizionale, corretta da rapporti glicemici commisurati alla circadianità del cortisolo e soprattutto con un bilanciamento iperalcalino, è contenuto nella risposta dolorosa. alimentazione e risposta ormonale sono interconnessi da precisi feedback ormonali, contribuendo nella gestione della patologia.
La alimentazione coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una alimentazione coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La alimentazione coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite alimentazione è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in alimentazione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello