Smettere di fumare con l’aiuto di una alimentazione coerente
La alimentazione può essere impegnata nei pazienti che hanno deciso di smettere di fumare e che richiedono un supporto sia per applicare vantaggiosamente le retroazioni tra cibo e emozione, sia per contrastare l’aumento di peso connesso. L’inalazione di fumo da combustione del tabacco per fini rituali o per semplice piacere induce abitudine o dipendenza. La sigaretta è il metodo più comune per inalare fumo di tabacco. Il fumo di tabacco contiene nicotina, un alcaloide psicotropo e molte altre sostanze, che oltre a produrre una forma di piacere, inducono purtroppo dipendenza ed effetti collaterali anche gravi, tali da sollecitare il paziente a smettere di fumare. L’insorgenza degli effetti collaterali del fumo è in molte culture causa di sofferenza oltre a costituire un costo economico e sociale considerevole. I danni del singolo e i costi sopportati da una società con diffusione dell’abitudine al fumo sono i motivi rilevanti per sconsigliarne l’uso e sollecitare tecniche idonee a facilitare il percorso per smettere di fumare Diversi metodi sono proposti ai tabagisti per aiutarli a smettere di fumare: la desensibilizzazione, la psicoterapia, la sostituzione della nicotina, la farmacologia di supporto e le tecniche suggestive trovano impiego in questo settore. Una possibilità di aiuto importante per smettere di fumare è la alimentazione.
L’indicazione al trattamento con alimentazione della dipendenza da fumo è infatti semplificare il percorso di disassuefazione e contrastare squilibri del peso corporeo. Premesso che è possibile smettere il fumo senza aiuto alcuno, in genere smettere di fumare induce una serie considerevole di disturbi neurovegetativi connessi all’assunzione prolungata di tabacco. Questi disturbi fisiologici nella disassuefazione dal fumo sono vissuti con disagio e costituiscono una delle motivazioni più frequenti per sospendere il tentativo di smettere di fumare. Ai sintomi neurovegetativi più comuni dell’astinenza da fumo appartengono i seguenti:
- disturbi del sonno
- disturbi della defecazione
- disturbi dell’appetito
- disturbi della pressione sanguinea
- ansia
- irritabilità
- sudorazione
- spasmi muscolari
L’insorgenza di questa sintomatologia dovuta all’assuefazione al fumo, induce non raramente il soggetto in astinenza a rinunciare. Tali sintomi scomparirebbero nel tempo se solo il paziente fosse nelle condizioni di attendere, ma il desiderio di fumo insieme a disturbi dell’astinenza provocano non di rado il fallimento. Molti dei disturbi indicati da coloro che si accingono a smettere di fumare appartengono ai MUS Medically, Medically Unexplained Symptoms. Si tratta di disturbi vaghi e aspecifici che possono essere modulati anche tramite precise sequenze nutrizionali. La alimentazione è un valido supporto anche per il paziente con il problema della bilancia frequente preoccupazione di chi si decide a smettere di fumare. In questo caso attraverso un esame strumentale, il paziente si confronta con il suo fabbisogno calorico coerente e sopratutto ordinato nel tempo. I dati strumentali consentono di confrontare la propria ansia di prendere peso con parametri oggettivi e misurabili. La sequenza nutrizionale consente di ordinare il fabbisogno giornaliero anche secondo il suo corretto ritmo circadiano. Infatti, i carboidrati dovrebbero essere assunti maggiormente nella prima fase della giornata, mentre le proteine costituiscono generalmente un alimento serale. Il paziente in alimentazione evidenzia generalmente una riduzione dei MUS Medically Unexplained Symptoms nel corso del trattamento, facilitando il percorso di coloro che desiderano smettere di fumare. La presenza dei disturbi indicati è purtroppo la giustificazione per riprendere a fumare. La alimentazione è un importante aiuto, perché oltre prevenire disturbi, monitora anche la massa grassa e gli spostamenti della composizione corporea dopo sospensione della dipendenza da fumo. Il risentito emotivo da astinenza è molto soggettivo perché connesso a propri conflitti biologici. La alimentazione permettendo retroazioni sugli stati infiammatori cronici CIDs e sulla perdita della ritmicità del cortisolo, modula tramite il recupero di rapporti nutrizionali corretti, l’espressione corporale ed emozionale della disassuefazione da tabagismo.
Il trattamento per smettere di fumare tramite la alimentazione oltre a rappresentare un presidio per la terapia è anche uno strumento di prevenzione importante. La alimentazione e la cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite alimentazione è integrativo di altri strumenti di terapia. La alimentazione richiede, esami strumentali, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei rimedi adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali la alimentazione possa costituire alternativa o integrazione. Pertanto somministrare alimentazione è atto medico e deve essere esercitata da un medico competente. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Sequenze nutrizionali basate solo sull’esperienza del medico, senza verifica strumentale della composizione corporea e degli altri parametri sono caratterizzate da imperfezioni metodologiche non necessarie. Il trattamento in alimentazione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario la alimentazione stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello