Nevralgie e alimentazione coerente con il trattamento
Per le nevralgie è utile una alimentazione coerente in associazione ad una terapia specifica, per applicare strategie alimentari idonee a contenere la risposta infiammatoria e l’acidificazione. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante della terapia. L’impiego una alimentazione coerente è particolarmente importante in tutte le patologie degenerative e infiammatorie. Nelle nevralgie una alimentazione coerente si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. Le nevralgie sono caratterizzate da una sensazione di intenso dolore connesso ad un traumatismo, infiammazione o degenerazione di un nervo. Il dolore delle nevralgie si può proiettare nel distretto connesso al nervo impegnato. Al dolore sono generalmente associate le parestesie, ovvero sensazioni, formicolii associati talvolta a difficoltà motorie. La sintomatologia dolorosa nelle nevralgie è spesso unilaterale, ma può esprimersi anche bilateralmente. Le nevralgie possono essere direttamente una patologia del nervo corrispondente o apparire come sintomo di una altra malattia che le determinano. La diagnosi di un medico è pertanto sempre necessaria e precorre qualsiasi trattamento. Le forme più comuni di nevralgie includono principalmente la testa. La nevralgie del trigemino sono particolarmente dolorose. Le nevralgie a livello cefalico dipendono dalle particolari condizioni anatomiche e dall’esposizione climatica maggiore della testa. Talvolta il dolore nevralgico può essere causato da patologie odontoiatriche o dalle manovre che l’odontoiatra compie per curarle.Una alimentazione coerente con il trattamento delle nevralgie applica strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Il cibo routinariamentre assunto interferisce in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Stress e cibo inadeguato comportano entrambi una disregolazione testa del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza di stress o cibo errato nella qualità e orario di assunzione, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano l’alterazione della corretta risposta infiammatoria. La alimentazione coerente con il trattamento, seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria e\o del dolore. Per la diagnosi nelle nevralgie si ricorre agli esami radiografici, la risonanza magnetica, la elettromiografia e gli esami di laboratorio. La cura convenzionale impegna terapia farmacologica analgesica, antinfiammatoria, miorilassante, immunosoppressiva o cortisonica a secondo dei casi. Alcuni casi richiedono tecniche di tipo chirurgico per ripristinare la salute. Implicazioni di tipo posturale possono essere valutate e trattate dall’osteopata e posturologo.
Le nevralgie evidenziano talvolta una incapacità del paziente a concludere la fase infiammatoria con tendenza ad un andamento cronico con riacutizzazioni episodiche del dolore. Questo tende a produrre un comportamento del paziente proteso a trascurare la prevenzione nella latenza clinica e dunque all’ uso eccessivo degli analgesici in fase di riacutizzazione. Il pregio del trattamento con alimentazione coerente risiede proprio nel fornire uno strumento valido anche per la prevenzione delle riacutizzaioni, oltre che certamente per coadiuvare la cura delle fasi acute.La alimentazione coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite alimentazione è integrativo e non sostituitivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in alimentazione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello