Flautolenza e alimentazione coerente con il trattamento
Nella flautolenza una alimentazione coerente con il trattamento applica strategie nella scelta del cibo idonee a contenere l’infiammazione e la acidificazione tipica di questi pazienti. La alimentazione coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere cooperare a terapia specifica favorendo o consentendo il processo di guarigione. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una alimentazione coerente si associa efficacemente anche a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata, trascurata se no omessa nelle prescrizioni. Il flautolenza è uno dei disturbi vaghi e aspecifici più frequente. Questa condizione clinica implicante una tensione addominale segnala la perdita di un corretto rapporto tra le masse corporali con retroazioni ormonali tali da costituire un segnale biologico rilevante anche se non specifico. Ovviamente la valenza del flautolenza come MUS Medically Unexplained Symptoms è tale quando si tratta di una condizione ripetuta nel tempo, talvolta in grado di costringere il paziente all’uso e\o abuso di farmaci. I farmaci in caso di flautolenza o acidità devono essere intesi come una cura e non come una medicazione permanente. Le cause nutrizionali del MUS addominale che implicano gonfiore sono molteplici e producono spesso nel paziente una coazione a ripeterle nonostante l’insorgenza della sintomatologia. Il paziente affetto da sintomatologia aspecifica con gonfiore, prima di assumere medicinali per il trattamento dei suoi disturbi dovrebbe però correggere innanzitutto la sua alimentazione. L’indagine bioimpedenziometrica sulla composizione corporale del paziente è indicativa di quali aspetti della alimentazione praticata possono determinare il flautolenza. La motivazione più frequente dei disturbi indicati è la perdita assoluta o relativa di massa magra. Tale condizione coincide con la riduzione dell’idratazione totale dell’organismo (Total Body Water in discesa) e la perdita dei sistemi tampone connessa. Il paziente in queste condizioni subisce una scarsa attivazione dell’attività enzimatica digestiva con la conseguente comparsa di MUS e flautolenza. L’acidità di stomaco può in tali condizioni essere anche l’espressione di una compensazione metabolica nella perdita dei sistemi tampone operata attraverso una alimentazione acidificante o a PRAL positivo (Potential Renal Acid Load). L’esagerata attenzione nella pubblicità al calcolo delle calorie riguardo all’assunzione di cibo coincide, infatti, con una diffusa ignoranza sull’importanza dell’equilibrio acido-base connesso alla alimentazione. Proprio quest’ultimo parametro è però quello rilevante in caso di sintomatologia aspecifica come il flautolenza. La alimentazione è in grado tramite una valutazione strumentale di elaborare la curva della risposta glicemica e la curva del PRAL Potential Renal Acid Load nelle ventiquattro ore. Questi parametri sono fondamentali per elaborare una alimentazione in alimentazione, idonea a ristabilire un equilibrio tra cibi acidificanti e basificanti, inducendo un’attivazione enzimatica e il recupero dei sistemi tampone persi. L’acidità, la difficoltà digestiva e il gonfiore addominale possono essere recuperati attraverso la alimentazione.
Una delle caratteristiche fondamentali della terapia tramite alimentazione è la rilevazione strumentale dei parametri metabolici del soggetto preso in esame. Un alto livello di precisione ed efficienza nella valutazione della funzione metabolica permette di definire le condizioni di benessere ottenibili in alimentazione per il paziente.
Una alimentazione coerente con il trattamento è utile per applicare strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Qualità del cibo e orario di assunzione interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Cibo inadeguato comporta, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza uno stile di vita dettato dalla pubblicità e dalle abitudini in vario indotte, si assiste a una alterazione poco favorevole dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano la perdita di una corretta risposta infiammatoria. Una alimentazione coerente con il trattamento seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria, della acidificazione indotte dal cibo. La alimentazione coerente è uno strumento rilevante anche nella prevenzione oltre che nella cure di molte malattie. Cibo e terapia sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite alimentazione è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando la sua iscrizione dell’operatore presso l’Ordine dei Medici. La strumentazione per eseguire l’analisi della composizione corporea è la premessa per un lavoro efficace. Il trattamento in alimentazione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello