Disturbi del sonno e alimentazione coerente con il trattamento
Nei disturbi del sonno una alimentazione coerente con il trattamento applica strategie nella scelta del cibo idonee a contenere una elevazione glicemica serale e la acidificazione tipica di questi pazienti. La alimentazione coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere cooperare a terapia specifica favorendo o consentendo il processo di guarigione. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una alimentazione coerente si associa efficacemente anche a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata, trascurata se non omessa nelle prescrizioni. I disturbi del sonno sono caratterizzati dall’impossibilità di addormentarsi o di mantenere il sonno durante la notte. L’insonnia determina l’incapacità di recuperare le forze tramite il sonno e nel tempo una serie di disturbi neurovegetativi o persino somatici. A volte l’ interruzione del sonno è la risposta corretta a una situazione di emergenza. Questa riposta biologica è sensata quando un problema è risentito con la necessità di attivare una funzione di “sentinella”. Se la sospensione del sonno continua però per più di alcune notti di seguito, senza essere risolutoria di un’emergenza reale, essa può divenire cronica e causare un deficit nel sonno nocivo per la salute. I disturbi del sonno possono essere causati da farmaci, stress, conflitti biologici, conflitti psicologici, malattie fisiche, malattie mentali, allergie alimentari, genetica e cattive abitudini. Molti pazienti si affidano a sonniferi o altri sedativi per cercare di riposare. Questo determina il successo commerciale di questa categoria di farmaco che è in assoluto la maggiormente prescritta sul pianeta. Esistono, infatti, diversi psicofarmaci che sono somministrati a causa del loro forte effetto tranquillante come trattamento sintomatico. Per questa categoria di farmaci però è facile scivolare dall’uso all’abuso. I farmaci ipnotici più comunemente prescritti per indurre il sonno sono le benzodiazepine. Alternative per il trattamento apprezzate per l’assenza di effetti collaterali, sono l’ agopuntura, la alimentazione, lo stile di vita, la fitoterapia e non per ultima l’omeopatia. Studi medici recenti hanno confermato anche l’utilità dell’ormone melatonina nel trattamento dell’insonnia, che agisce regolando le fasi del sonno. La melatonina è prodotta dall’epifisi nell’organismo, proprio per regolare il ritmo sonno – veglia.
La alimentazione può svolgere un ruolo nel trattamento delle varie forme di disturbi del sonno. Una buona anamnesi e una visita medica sono essenziali per la diagnosi iniziale e sopratutto per includere qualunque malattia organica, che possa provocare gli stessi sintomi in una terapia medica opportuna oltre alla alimentazione. La carenza di sonno si accompagna sul piano corporale a livelli elevati di cortisolo, in particolare durante la sera e la prima fase del riposo notturno. Un’elevazione serale di cortisolo determina anche i risvegli notturni. L’elevazione del cortisolo è a sua volta coincidente con l’aumento della secrezione di CRH. Valutazioni elettroencefalografiche evidenziano, in corrispondenza a un incremento di CRH, la diminuzione delle frequenze delta, caratteristiche per le fasi di sonno più profonde denominate SWS, Slow Wave Sleep. Il risentito emotivo connesso a conflitti biologici, stati infiammatori cronici CIDs e la perdita della ritmicità del cortisolo, sono interconnessi a cattiva alimentazione e pertanto modulabili tramite il recupero di rapporti corretti. Il graduale miglioramento della qualità del sonno tramite alimentazione agisce tramite l’abbassamento del livello di cortisolo serale e il ripristino del ritmo circadiano dell’asse HPA.
Tramite la alimentazione si possono acquisire benefici sulla qualità del sonno oltre che sullo stato generale del paziente. I conflitti biologici affrontati nella vita sono ovviamente sempre gli stessi, ma la capacità emotiva di gestire tali conflitti è implementata dalle retroazioni ormonali maggiormente favorevoli. La alimentazione e l’ insonnia sono interconnessi da rapporti ormonali precisi a volte favorevoli a volte meno. La alimentazione può ristabilire tali rapporti favorendo i feedback ormonali utili per la gestione del cortisolo e del CRH.
Una alimentazione coerente con il trattamento è utile per applicare strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Qualità del cibo e orario di assunzione interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Cibo inadeguato comporta, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza uno stile di vita dettato dalla pubblicità e dalle abitudini in vario indotte, si assiste a una alterazione poco favorevole dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano la perdita di una corretta risposta infiammatoria. Una alimentazione coerente con il trattamento seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria, della acidificazione indotte dal cibo. La alimentazione coerente è uno strumento rilevante anche nella prevenzione oltre che nella cure di molte malattie. Cibo e terapia sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite alimentazione è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando la sua iscrizione dell’operatore presso l’Ordine dei Medici. La strumentazione per eseguire l’analisi della composizione corporea è la premessa per un lavoro efficace. Il trattamento in alimentazione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello