Benessere e alimentazione
Il benessere non può essere compreso solo come assenza di malattia, ma è uno stato di equilbrio tra gli innumervoli aspetti dell’ esistenza umana tali da determinare nel singolo gioia e condivisione negli altri. Il termine implica inequivocabilmente un livello fisico, emotivo e mentale che in rapporto armonico non sono solo coincidenti con la gioia del singolo , ma tendeno inesorabilmente a coinvolgere chi gli stà vicino. Nel degrado dei valori imperante il termine benessere è associato invece a vacue attività svolte sul singolo al fine di ottenere vantaggi estetici, sul peso corporeo, sul look, sul prestigio sociale e innumerevoli altre varie inutilità. Il benessere sui media è primariamente associato al mondo dell’illusioni commerciali. La proposta imperante è quella che grazie ad una servizio offerto o una determinata pillola della felicità il singolo possa uscire dalla propria sofferenza e conquistare le vette dalla beatidutine animica. Appare evidente che intorno al termine benessere possano coesistere poche tecniche veramente valide in un mare di proposte prive di senso, se non quello di arrichire chi le propone. In questo ambiente di benessere commerciale, il singolo è generalmente coccolato, sedato e contenuto con l’obiettivo di ridurre in modo significativo la sua coscienza,
La benessere è associato alla alimentazione coerente come anche a molte altre discipline olistiche è invece un processo serio, operato primariamente dal paziente tramite accrescimento del proprio sistema nervoso, solo coadiuvato da un operatore del settore. Il paradigma di benessere vero differisce sostanzialmente da quello vigente. Il benessere non è conseguenza dall’atto medico, di una pillola magica o di altro intervento operato sul singolo con le più svariate tecniche. Tutto ciò che compie un tecnico del settore al massimo consiste nel facilitare il lavoro del singolo finalizzato a generare il proprio stato di salute e grazia. Il benessere non è “fatto” sul singolo, ma è prodotto dal singolo. Occorre pertanto ripristinare il senso e i significati perduti, se si desidera comprendere correttamente il termine benessere. Il benessere vero da un punto di vista epistemiologico coincide con la piena capacità all’esercizio del libero arbitrio. Il singolo che aspira al raggiungimento del proprio benessere si attrezza di cultura, tecniche e consapevolezza quali mezzi necessari a compiere un vero e proprio personale lavoro.
Colui che arriva a provare benessere non riceve passivamente tale condizione, ma lavora al fine per anni a vari livelli e molto duramente. La prima tappa è la destrutturazione del velo illusorio che gli consentiva di credere a varie bubbole e favole. Una volta caduto il velo illusorio occorre lavorare per modificare la propria condizione considerando: lo stile di vita, i tossici introdotti in vario modo nel corpo umano, la cura dell’ ambiente, la cura del cibo, la cura del corpo, l’equilibrio delle proprie emozioni, la libertà, la trascendenza e il coinvolgimento degli altri al raggiungimento di umanità. Il benessere è una operazione alta, compiuta in gran parte interiormente, che solo come conseguenza modifica in successione il corpo e le sue funzioni. Una alimentazione coerente in questo percorso, come tutte le altre tecniche base sulla propria gestione autonoma, sono uno strumento nelle mani di chi lavora seriamente al proprio benessere personale. La alimentazione coerente non è uno strumento necessario o vincolante in tale lavoro, ma consente di rimuovere alcune problematiche senza indurre tossicità, effetti collaterali e dipendenza. Il benessere è uno dei massimi raggiungimenti nel vita del singolo e questo possibile raggiungimento deve essere trattato con serietà, come una opportunità di una crescita personale, che trascina altri nella stessa luminosa direzione.