Artrosi lombare e alimentazione coerente con il trattamento
Nell’ artrosi lombare una alimentazione coerente con il trattamento attua strategie nella scelta del cibo atte a contenere l’infiammazione e l’acidificazione. La alimentazione non è solo necessaria per ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria.Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante della terapia. L’impiego una alimentazione coerente è particolarmente importante in tutte le patologie degenerative e infiammatorie delle articolazioni che provocano dolore e disfunzione. Una alimentazione coerente con i trattamenti si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. L’ artrosi lombare è dovuta generalmente ad una malattia cronica delle cartilagini articolari, che interessa successivamente l’osso e tutti i tessuti articolari.
Gli anziani sono particolarmente esposti, ma i dolori da artrosi lombare coinvolgono oggi fasce sempre più giovani della popolazione. L’ artrosi lombare può essere causata da fattori costituzionali e ambientali o da fattori scatenanti quali traumi. L’ artrosi lombare come esito di processi degenerativi alle articolazioni evidenzia come caratteristiche alterazioni cartilaginee, con assottigliamento, fissurazione, formazione di osteofiti marginali e zone di osteosclerosi subcondrale nelle aree di carico. Le forme più impegnative di artrosi lombare secondaria evidenziano una lesione dei dischi intervertebrali denominata discopatia. I sintomi caratteristici compaiono tardivamente rispetto all’inizio della malattia e sono: limitazione funzionale, dolore, dolore all’inizio del movimento, dolore al movimento, dolore la mattina, deambulazione incerta, parestesie arti inferiori, difficoltà motorie agli arti inferiori e ripercussioni sulla vita sessuale.
L’ artrosi lombare evidenzia infatti un grande pericolo per i pazienti che ne sono affetti, una progressione lenta ma recidivante. Ogni volta che il paziente ha una remissione clinica pensa di non aver più il problema fino alla prossima fase sintomatologica. Questo tende a produrre un comportamento del paziente omissivo di terapia. Il pregio del della alimentazione coerente con il trattamento risiede proprio nel fornire uno strumento valido di prevenzione delle recidive oltre che certamente di supporto nella terapia per le fasi acute. Selezionare strategicamente il cibo routinariamente assunto è utile nel artrosi lombare per applicare strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Il cibo e il suo orario di assunzione interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Stress e cibo inadeguato per qualità e orario comportano, infatti, una disregolazione testa del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza di stress sia endogeno e cibo non coerenti, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano l’alterazione della corretta risposta infiammatoria. La alimentazione coerente con il trattamento seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria e\o del dolore.
La alimentazione oltre a rappresentare un presidio per la terapia è uno strumento di prevenzione importante. Cibo e la cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite è compatibile al medico, esami strumentali, valutazione accurata dei sintomi e delle cause, una diagnosi, nonché la valutazione strumentale delle strategie nello stile di vita da applicare al singolo. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in alimentazione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello